Spogliamoci delle nostre vecchie vesta per indossarne di nuove
cosicché ci si possa identificare, univocamente, senza dubbi, come Veneti.
17 marzo, 2024 di
Spogliamoci delle nostre vecchie vesta per indossarne di nuove
Staff Repubblica Veneta
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Prot.05/24.03.001.COM

Spogliamoci delle nostre vecchie vesta per indossarne di nuove, cosicché ci si possa identificare, univocamente, senza dubbi, come Veneti.

Perché tarda ad arrivare l’agognata unità d’intenti del Popolo Veneto tutto, necessaria per acquisire credibilità e arrivare all’indipendenza? O meglio, perché ogni nuovo tentativo di avviare un percorso che coinvolga i più si rivela sempre un fallimento?

È ammissibile che il frazionamento politico del Popolo Veneto in svariate entità indipendentiste possa, per certi versi, rappresentare una risorsa.

Tuttavia, per altri aspetti, ciò è ravvisabile come un ostacolo per la “conquista” del diritto di cui il Popolo Veneto ha bisogno per riemergere dall’oblio della storia. Il metodo del divide et impera, tipicamente ricordato in qualità di strumento finalizzato alla dominazione, tra il Popolo Veneto, invece che evitato, viene applicato sistematicamente e autonomamente dagli stessi attori politici, senza che ci debba mettere lo zampino lo Stato colonizzatore.

Nonostante sia evidente l’impegno delle persone coinvolte per aumentare la consapevolezza popolare e far valere il diritto di autodeterminazione palesemente calpestato, con la nascita di ogni nuova iniziativa indipendentista la frammentazione aumenta, conferendo all’azione collettiva l’inconsistenza della sabbia piuttosto che la struttura monolitica del granito.

Ogni gruppo indipendentista pretende di parlare in nome dell’intero Popolo Veneto, ma, più verosimilmente, su una evidente errata percezione della realtà, si esprime esclusivamente nei confronti della cerchia, spesso molto ristretta, di accoliti attratta nell’arco del suo operato con argomenti volti a illustrare il gruppo come l’unica realtà in grado di ritornare alla sovranità della Repubblica Serenissima.

Ci chiediamo spesso cosa impedisca veramente l’unione delle varie realtà indipendentiste del Popolo Veneto?

Negli anni i movimenti indipendentisti sono aumentati considerevolmente e, come con certe aziende, si innesca una concorrenza furibonda, tutti sono spin-off di serie derivate dai movimenti ove avevano militato i neo fondatori dei nuovi movimenti. Dopo un avvio speranzoso, si perdono nel labirinto di nuove interpretazioni giuridiche aventi scarso o nullo fondamento. Le nuove leadership finiscono con il logorarsi internamente e immancabilmente diventano delle piccole dittature personali che si chiudono alla coesione e collaborazione per la liberazione. La Unione di intenti non avviene per paura di perdere consenso personale e del Gruppo.

Siamo giunti alla conclusione che oggi manca ciò che ha reso la nostra Repubblica Veneta longeva, grandiosa, potente e lungimirante. In primis, la totale repulsione per il culto della personalità dell’uomo di Stato, in seconda, ma di pari importanza, l’esercizio della democrazia, della scelta condivisa in ordine al bene del popolo. Queste due regole fondamentali, generava gli uomini di Stato, veri servitori di Stato, guide genuine del popolo.

Oggidì, dopo centinaia di anni di una pervicace e continua azione di etnocidio culturale del Popolo Veneto, di una nefasta e corrotta dottrina di colonizzazione abbiamo un’idea distorta della democrazia: la riteniamo essenziale per una convivenza civile ma poi nella realtà, qualora produca scelte per noi inopportune, non siamo propensi ad accettarla. Da qui comincia l’impedimento alla coesione che è semplicemente l’imposizione di una dittatura personale o di gruppo a discapito di una scelta democratica. La dittatura personalistica, impedisce di essere uomini di Stato che condividono le scelte, la superbia personale diventa disgregante, impedisce l’unità e vede ovunque avversari, anche nei validi collaboratori.

Consapevoli di queste problematiche, si sta lavorando su alcune soluzioni, in realtà già scritte e collaudate nella lunga storia della nostra Serenissima Repubblica, adattandole alle esigenze dei nostri tempi, per creare una entità democratica partecipata da tutta la popolazione attraverso la rappresentanza delle Comunità Territoriali della Repubblica Veneta.

L’impegno viene dedicato nella ricostituzione delle Comunità Venete di territorio che con la colonizzazione erano state disgregate e unite per provincie. Queste Comunità rinasceranno come macro Comunità o "comunità provinciali", e faranno atto di dedizione alla Repubblica Veneta, eleggeranno i loro rappresentanti all’interno del Maggior Consiglio (organo Legislativo della Repubblica Veneta) e diventeranno responsabili controllori del corretto funzionamento democratico di tale organo rappresentativo centrale.

I Rappresentanti delle Comunità nel Maggior Consiglio saranno in numero uguale per tutte le comunità e non vincolato alla grandezza del territorio o al numero dei cittadini che formano la Comunità. Vale la regola che più Comunità territoriali si formano e più il popolo è rappresentato. Pertanto la macro Comunità che oggi rappresenta una "provincia" (N.d.R. quella amministrativa imposta dallo Stato occupante), un domani si dividerà in comunità territoriali storiche e questo non sarà vista come una divisione o disgregazione ma diventerà addirittura vantaggioso in termini di effettività e di democrazia diretta da parte dei cittadini alla gestione del proprio territorio e della cosa pubblica. Inoltre oggi come oggi riteniamo sia uno strumento utile per la maggior diffusione della nostra storia e cultura. Democrazia diretta a tutti i livelli.

Tutte le cariche sono accessibili ai rappresentanti eletti dalle Comunità. Sul modello della Serenissima, le cariche saranno a scadenza e non più rinnovabili. Questo modo impedirà il formarsi di correnti personalistiche all’interno del Maggior Consiglio che possono influenzare le scelte operate dai Consiglieri. Questa è una primaria condizione che permetterà una collaborazione fondata sulla fiducia e permetterà il costante controllo a tutte le comunità, le quali attraverso i loro rappresentanti Consiglieri nel Maggior Consiglio potranno verificare la trasparenza di tutte le azioni operate dal Maggior e Minor Consiglio

L’anagrafica dei Cittadini della Repubblica Veneta sarà gestita dal Maggior Consiglio tramite la Magistratura degli Interni e condivisa con tutte le Comunità. Allo stato attuale qualora un cittadino richieda la nazionalità della Repubblica Veneta e dopo la verifica dei requisiti la ottenga sarà annoverato nell'anagrafica della Repubblica Veneta. Il neo cittadino della Repubblica Veneta verrà preso in carico dalla Comunità ove egli è residente. Nel qual caso egli sia residente in un territorio ove non vi sia ancora una Comunità strutturata e operativa, in attesa che venga formata, verrà preso in carico alla comunità più vicina che ne garantirà l’assistenza dovuta.

Questo modo di operare, allo stato attuale, eliminerà totalmente la competizione di accaparrarsi il cittadino autodeterminato a discapito di cosiddetti altri "gruppi" e darà modo al cittadino di sentirsi parte del popolo tutto e non di un gruppo in competizione con un altro per aumentare la propria consistenza di "autodeterminati".

La Tesoreria della Repubblica Veneta è soggetta al controllo dei consiglieri del Maggior Consiglio e certificata da Revisore dei Conti di una Comunità scelta in volta in volta. Questo per garantire la trasparenza necessaria a generare nel cittadino la fiducia che il suo contributo venga usato per lo scopo indicato. Ogni cittadino della Repubblica Veneta riceverà ogni quattro mesi il bilancio di Stato certificato.

Questa decisone è stata presa dal Maggior Consiglio in virtù delle passate esperienze, ove la "cassa" veniva gestita in modo personalistico e poco trasparente. Si vuole così evitare spiacevoli appropriazioni di quanto versato dai cittadini generando quel senso di sfiducia diffusa che allontana immancabilmente il cittadino dalla propria comunità, dal gruppo o dal soggetto giuridico che sia.

Le Comunità Territoriali della Repubblica Veneta sono la vera forza giuridica rappresentativa del Popolo Veneto, una spinta dal basso che innalzerà l’istituzione del Maggior Consiglio quale riferimento giuridico del Popolo Veneto.

Quando le Comunità saranno in un numero sufficiente per rappresentare il territorio della Repubblica Veneta in modo omogeneo, l’ufficio elettorale della Repubblica Veneta, darà il via al programma dell'elezione del nuovo Capo di Stato rappresentativo della Repubblica Veneta. L’ufficio elettorale della Repubblica Veneta sta già elaborando un programma di votazioni al fine di scegliere il rappresentante di Stato, il tutto coinvolgendo le Comunità, tenendo in considerazione quanto la storia ci ha trasmesso per questa importante elezione. Saranno coinvolti anche gli enti internazionali a vigilare il corretto svolgimento delle votazioni nel solco della legalità, della democrazia e della libertà.

La persona eletta andrà a sostituire la carica ricoperta attualmente dal Camerlengo Carlo Dotto, dopo l'avvenuta destituzione del CXXI° (per maggiori informazioni sulla vicenda con le varie Delibere leggere [QUI] e anche il messaggio chiarificativo sulla situazione "Capo di Stato" ). La carica di Capo di Stato non sarà a vita come avveniva per i Dogi della Serenizzima ma a scadenza come uno Stato moderno e democratico richiede. Questo nuovo corso darà inizio a tutte le azioni necessarie affinché il Popolo Veneto torni sovrano sulla Nazione Veneta e possa decidere liberamente del proprio futuro.

La nostra millenaria e gloriosa storia ci sfida nell’arduo compito di eguagliare le gesta dei nostri predecessori, fedeli servitori e uomini di Stato, al servizio della Serenissima e del Popolo Veneto.

Venezia 17.03.2024

Ufficio comunicazione
Maggior Consiglio.




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