Al di qua della "sbarra".
Processo all'autodeterminazione a Pordenone
28 settembre, 2023 di
Al di qua della "sbarra".
Staff Repubblica Veneta
| Ancora nessun commento

Prot. 05.1/23.09.001.US

Dall'Uffico Stampa della Repubblica Veneta pubblichiamo un resoconto dettagliato di quanto avvenuto al processo indetto dallo Stato italiano contro un gruppo di Patrioti Veneti, marciani, che osano sostenere l'autodeterminazione del Popolo Veneto.

25 Settembre 2023 ore 14.00 - Tribunale di Pordenone c/o Aula De Nicola, presiede il Giudice Dott.ssa Francesca Vortali, il Pubblico Ministero è il Dott. Del Missier.

Inizia il processo a carico delle persone autodeterminate con il Comitato di Liberazione Nazionale Veneto, una trentina, tutte accusate di aver partecipato il giorno 13 marzo 2019 a una manifestazione a sostegno di alcuni autodeterminati che volevano incontrare il direttore della Agenzia delle Entrate di quella città per rappresentare il proprio status giuridico di autodeterminati, che li pone di diritto non perseguibili dal fisco italiano.

Dopo le espletazioni di rito da parte del Giudice Dott.ssa Vortali con appello e incarico difesa a quattro avvocati tra cui gli avvocati Edoardo Longo e Avv. Stefano Marchesini, il dibattimento inizia con deposito di atti da parte dell’avvocato E. Longo che fa mettere in evidenza lo status di Autodeterminati nel Popolo Veneto che peraltro rientra nel diritto tutelato dai Patti di New York a tutela dei Popoli del 16 e19 dicembre 1966 e ratificati dallo Stato italiano con la legge 881/77. DIRITTO “non ammissibile” frase pronunciata sottovoce dal Pubblico Ministero in risposta al Giudice che gli chiedeva parere.

Si deve dedurre che né la legge è uguale per tutti e né tutti sono uguali davanti alla legge visto che è inammissibile citarne gli articoli e gli effetti di legge. Non si può approfondire il tema autodeterminazione perché il Giudice ordina all’avvocato di depositare l’atto senza spiegarlo personalmente in maniera esaustiva, se così non fosse avrebbe sospeso l’udienza.

Viene introdotto il primo teste, il Direttore Agenzia delle Entrate di Pordenone, il Dottor Paolo De Luca, il quale lamenta con querela che la richiesta di incontrarlo quel giorno ha rallentato il lavoro degli uffici, per il disbrigo delle pratiche con il pubblico, vista la confusione venutasi a creare all’entrata con la presenza di circa 25 supporter e a suo dire alcuni contribuienti se ne andavano. È stato detto che NON vi sono stati atti intimidatori ma una ferma richiesta di incontro con la delegazione del Comitato di liberazione Nazionale Veneto per chiarire la posizione fiscale dei due Autodeterminati. Dopo aver fatto intervenire La Polizia Politica di Pordenone “DIGOS” egli ha ricevuto i due autodeterminati oltre ai Sig.ri Alessandro Geron e Giancarlo Borsoi, in qualità di delegati, ad accompagnare per tutelare il diritto a nome del Comitato di Liberazione Nazionale Veneto. Aggiunge che si sentiva agitato per la presenza delle persone dentro e fuori all’entrata che mostravano cartelli sul Veneto e di leggi ma non ha potuto dimostrare nessun atto mosso in direzione alla sopraffazione e alla violenza.

Nel contro interrogatorio dell’avv. Longo, dopo contraddittorie dichiarazioni sul numero dei delegati del Comitato di Liberazione Nazionale Veneto che volevano presenziare all’ incontro (prima versione: “erano tanti “ – seconda versione: “erano cinque”) ha ammesso che i delegati erano due. Alle strette, ha dovuto ammettere che essi avevano una delega per presenziare, riconoscendo, implicitamente, che le due precedenti versioni da lui stesso fornite (“tanti”, “cinque”) non corrispondevano al vero. Incalzato dall’ avvocato Longo su dove fossero queste due deleghe non ha saputo o voluto rispondere utilizzando la frase “non ricordo”. Il sospetto del legale è che esse siano state fatte sparire per aggravare la posizione degli imputati.

Pur con molti “non ricordo”, su precisa contestazione dell’avv. Longo, non ha potuto negare che quel giorno l’agenzia esponeva un cartello che informava il pubblico che potevano esserci dei disagi a causa dell'assenza del personale per una assemblea sindacale (N.d.R. Vedi foto in calce), pertanto di difficile rilevazione la mancanza di operatività per altre cause. La firma in calce al cartello, in fondo, era proprio del De Luca.

Ha ammesso sotto incalzante richiesta e precisa contestazione dello stesso legale, che gli ricordava il contenuto della sua querela, che lui e il dirigente DIGOS Dott. Gobbo, avevano concordato che il Comitato di Liberazione Nazionale Veneto avrebbe lasciato gli uffici dell’Agenzia delle Entrate sulla promessa di un futuro incontro con il Prefetto nei giorni immediatamente successivi. Questo dopo aver celato la circostanza ripetutamente. Perché cercare di tenere nascosta una circostanza pure documentata dagli atti prodotti dal Difensore? Perché non è interesse per l’Agenzia delle Entrate evidenziare la civiltà del Comitato di Liberazione Nazionale Veneto e la sua democratica richiesta di un confronto su temi di legalità internazionale (quali il Diritto di Autodeterminazione), richiesta civilissima sempre frustrata. Molto meglio far passare il Comitato di Liberazione Nazionale Veneto come una accolita di facinorosi senza argomenti legali.

Inutile sottolineare come anche questo incontro promesso, con la spendita della parola d’onore della DIGOS e della Agenzia delle Entrate, non si è mai tenuto e ai garbati solleciti di Comitato di Liberazione Nazionale Veneto questi altissimi (?) funzionari non si sono mai degnati di rispondere.

Il direttore - testimone ha ammesso pure che erano pervenute altre volte continue richieste di incontro a chiarire le posizioni degli autodeterminati, ma mai erano state prese in considerazione, nonostante il tono civile e indicando motivi di legge. È chiara l’intenzione di evitare di parlare di diritto all’autodeterminazione con una procedura di mancata considerazione delle richieste, cosa che è la causa stessa della situazione venutasi creare.

Con il teste numero due la Sig.ra Cevenini Patrizia esplode l’evidente volontà a non considerare le leggi italiane citate sulle richieste degli autodeterminati. A precisa richiesta dell’avvocato Longo su quali leggi si era improntato un dialogo durato quasi un’ora, ha dichiarato di non ricordarsene neanche una …. Questa è l’attenzione che i funzionari della Agenzia delle Entrate dedicano ai malcapitati contribuenti dello Stato italiano: considerati meno di… "pecore alla tosatura".

Non si è presentato alla sbarra il Dirigente della DIGOS il Dott.  Gobbo: un vero peccato non ascoltare dalle sue parole come si è arrivati a confermare un secondo appuntamento in Prefettura come doveva essere e confermato anche dal Dott. De Luca, con chi aveva parlato il dirigente DIGOS per fare una tale affermazione?

Rimaniamo con questa domanda, aspettando la risposta alla prossima udienza che il giudice ha fissato per il 16 maggio 2024, dando il tempo di godere delle feste natalizie e pasquali.

Dobbiamo rilevare che in tutto lo svolgimento del processo, pur tenendo un profilo basso, si poteva toccare con mano l’aria pesante che il diritto all’autodeterminazione crea nei tribunali italiani che non potranno evitare di esprimersi se non rispettandone il diritto o violandone l’applicazione, sulla falsa riga dell’affermazione sommessa data poco prima dal PM. “INAMMISSIBILE”.

Per ultimo, ma non meno importante un grandissimo ringraziamento a quei Patrioti che hanno supportato altri patrioti in aula, aspettando notizie nella piazzetta davanti al tribunale, con gonfaloni Marciani e bandiere del Friuli, pochi ma tenaci, giunti da varie comunità della Repubblica Veneta per tenere viva l’identità del Popolo Veneto colonizzato. I Rigetti sono un mezzo per la contrapposizione e per far valere il diritto tutelato all’autodeterminazione. In attesa che centinaia di persone maturino la consapevolezza dell’importanza di essere presenti a questi eventi cruciali per l’emersione del diritto valgono molto di più della perdita di una giornata lavorativa.

Vogliamo riportare qui anche uno speciale ringraziamento da parte dell’Avvocato Longo ai patrioti Veneti. “Ringrazio qui tutti coloro che hanno presenziato al tribunale di Pordenone a sostegno degli imputati. Si rendano conto i tribunali che non processano solo " individui", ma processano UN POPOLO. Un popolo stanco delle sue catene. Buona giornata a tutti voi.

Venezia 28 settembre 2023

Ufficio Stampa Repubblica Veneta


Accedi per lasciare un commento