Denuncia agli Organismi Internazionali preposti alla tutela del patrimonio storico, artistico e naturale nei Territori Veneti
Continua e reiterata mancanza della vigilanza, predisposizioni di azioni atte alla prevenzione, al contrasto del deturpamento e del vandalismo praticati ai beni presenti nei territori dello Stato Veneto
22 dicembre, 2023 di
Denuncia agli Organismi Internazionali preposti alla tutela del patrimonio storico, artistico e naturale nei Territori Veneti
Staff Repubblica Veneta
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Prot. 04/23.12.002.CD

Al Sig. Segretario Generale ONU
Antonio Guterres
760 United Nations Plaza          
10017 New York (NY) USA

Alla Sig.ra Direttore Generale UNESCO
Audrey Azoulay
Place de Fontenoy 7         
75007 Paris Francia

Al Sig. Presidente UNESCO Venezia
Franco Bernabè
Palazzo Zorzi 4930 Castello          
30100 Venezia

Responsabile UNESCO Veneto
Sig. Giulio Bodon
Email: giulio.bodon@regione.veneto.it

Oggetto: Denuncia agli Organismi Internazionali preposti alla tutela del patrimonio storico, artistico e naturale per la continua e reiterata mancanza della vigilanza, predisposizioni di azioni atte alla prevenzione, al contrasto del deturpamento e del vandalismo praticati ai beni presenti nei territori dello Stato Veneto.
 
La Denuncia è formulata per tutelare le Comunità e le Istituzioni dello Stato Veneto ed ha lo scopo di contrastare la piaga del deturpamento e del vandalismo praticato nei confronti dei beni appartenenti ai privati ed al pubblico demanio dello Stato Veneto, come sotto descritto.

Nella giornata del 7 dicembre 2023, un non meglio identificato “gruppo di attivisti del clima” ha commesso il delitto di vilipendio nei confronti Repubblica Veneta, imbrattato la Cappella Dogale di San Marco in Venezia Capitale, erroneamente conosciuta anche con il nome di “Basilica di San Marco”.

Il delitto è stato, compiuto da sei cittadini italiani aderenti alla campagna “fondo riparazione”, promossa dal gruppo denominato “Ultima Generazione”, lordando con del liquido alimentare colorato la facciata laterale destra della Cappella Dogale ed imbrattando con del fango le colonne esterne.

Il delitto commesso è gravissimo in quanto ha vandalizzato il luogo più sacro al mondo per il Popolo di San Marco, anche denominato Popolo Marciano, configurandosi come vilipendio alla Repubblica Veneta.

Tali operazioni di vandalismo si sono reiterate alcuni giorni dopo, perpetrate sempre dallo stesso famigerato gruppo eco vandalistico che precisamente il 9 dicembre 2023, attuava uno sversamento di colorante verde nelle acque del Canal Grande mentre altri vandali si calavano appesi a delle funi dal ponte di Rialto esponendo cartelli e striscioni inneggianti a fantomatiche ideologie ambientaliste.

Si rammenta che dal 2016 il ricomposto Maggior Consiglio, organo di governo della Repubblica Veneta, opera per il completo ripristino della sovranità del Popolo Veneto sulla Nazione Veneta; sovranità sospesa in seguito alla vile aggressione subita da parte dell’esercito della Repubblica di Francia nel corso del 1797 durante il conflitto in corso tra la Repubblica di Francia e l’ex Impero Asburgico; tale vile aggressione fu messa in atto contro lo Stato che aveva in essere relazioni diplomatiche pacifiche con chi lo ha aggredito ed aveva dichiarato la sua neutralità, la Repubblica Serenissima di Venezia.

Ancora alla data odierna, i territori dello Stato Veneto sono sottoposti ad occupazione militare ed all’amministrazione civile da parte di altri Stati, come ad esempio dalla Repubblica d’Italia, uno dei vari Stati che in ordine di tempo sono susseguiti alla Repubblica di Francia ed all’ex Impero Asburgico.

Questo stato di occupazione, nonostante il diritto naturale del Popolo Veneto all’autodeterminazione sia comunicato e sia conosciuto da tutti gli Organismi per la tutela Internazionali e da tutti i Governi degli Stati del mondo, continua ad essere esercitato con la complicità di tutti gli Stati e di tutti gli Organismi Internazionali che sono silenti a questa palese violazione e con questo atteggiamento impediscono alla Repubblica Veneta di riappropriarsi della propria Sovranità Nazionale; Stati ed Organismi Internazionali che con il loro silenzio complice lasciano consumare nel centro della democratica Europa un etnocidio culturale ed uno sfruttamento senza pari di una Nazione che fu faro della democrazia per tutta l’Europa.

Con l’avvio definitivo degli organi governativi della Repubblica Veneta, siamo a ribadire che, tutti gli atti legislativi e/o i passi diplomatici a qualsiasi titolo formulati dagli Stati che occupano ed amministrano illegittimamente i Territori dello Stato Veneto, producenti ricadute valutate negative per il Popolo della Veneta Nazione, devono essere considerati privi di qualsivoglia valore giuridico.

Nonostante quanto succitato possa apparire anacronistico, ci rivolgiamo alla Vs sensibilità di persone edotte in materia per informarVi del sopruso perpetrato - or sono 227 anni - da Stati belligeranti tra di loro a nocumento della neutralità della Repubblica Veneta.

Quanto accaduto in questi giorni, pone in evidenza il fatto che uno degli Stati che ha ereditato il mandato di amministrare una parte dei territori della Repubblica Veneta, non ha più la capacità e la volontà di farlo, in quanto il mandato amministrativo ereditato comprende chiaramente anche la conservazione ed il mantenimento integrale delle strutture che sono appartenute e che appartengono anche nel presente al Patrimonio inalienabile della Repubblica Veneta.

Ora, in attesa del completamento del processo di decolonizzazione da parte degli Stati che amministrano i territori dello Stato Veneto, siamo ben consci della difficoltà e dell’incapacità manifestata nell’amministrare i loro stessi Stati, ci rendiamo conto che chi non sa amministrare la sua casa non è in grado di amministrare anche se “pro tempore” la casa altrui.

Come già è sotto gli occhi ed è a conoscenza dei Responsabili degli Uffici dell’Unesco presenti con una loro sede nella città di Venezia Capitale, la situazione che sta vivendo la Città è di un continuo e progressivo degrado a causa della totale incapacità dello Stato italiano di porvi rimedio, visto che non è neppure in grado di arginare gli appetiti di certi amministratori locali e non solo.

Considerato che nei territori dello Stato Veneto sono presenti i seguenti siti sottoposti a vario titolo all’interesse ed alla tutela dell’UNESCO:

Patrimonio UNESCO:

•    Geoparco Adamello-Brenta.
•    Riserva della biosfera Miramare.
•    Riserva della biosfera Delta del Po.
•    Riserva della biosfera Valle Camonica-Alto Sebino.
•    Riserva della biosfera Alpi Giulie.
•    Riserva della biosfera Po Grande.
•    Riserva della biosfera Monte Grappa.

Patrimonio mondiale UNESCO:

•    Città di Vicenza e le ville del Palladio nel Veneto.
•    Villaggio operaio di Crespi d’Adda.
•    Orto botanico di Padova.
•    Zona archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia.
•    Città di Verona.
•    Arte rupestre della Valcamonica.
•    I Longobardi in Italia. I luoghi del potere.
•    Siti palafitticoli preistorici delle Alpi.
•    Le Dolomiti.
•    Venezia e la sua laguna.
•    Opere di difesa veneziane del XVI e XVII sec. Stato di Terra-Stato di Mare Occidentale        (bene transnazionale),
•    per l’Italia, Bergamo, Peschiera del Garda e Palmanova;
•    per la Croazia, Zara e Sebenico;
•    per il Montenegro, Cattaro.
•    Le Colline del Prosecco da Conegliano a Valdobbiadene.
•    Padova Urbs Picta-Giotto, la Cappella degli Scrovegni, ed i Cicli Pittorici del Trecento.

Quindi, certi che gli Organismi Internazionali in indirizzo, hanno la capacità di cogliere il grido d’allarme che giunge dal Popolo Marciano, ingiustamente sacrificato sull’altare della convenienza politica dai potentati che si sono succeduti nel governo del mondo dalla sottoscrizione del Trattato di Vienna del 1815 ad oggi, per non andare incontro ad ulteriori atti di vandalismo sui siti cari al Popolo Marciano e tutelati dall’UNESCO presenti sui territori dello Stato Veneto, allo scopo di non fare innalzare la tensione già esistente tra le fila del Popolo Marciano, in attesa del completamento del processo di decolonizzazione, proponiamo, di mettere in campo la Struttura della Protezione Civile della Repubblica Veneta a difesa del patrimonio inalienabile dello Stato Veneto.

Le modalità operative della Struttura della Protezione Civile dello Stato Veneto dovranno essere stabilite in accordo con gli Organismi Internazionali in indirizzo, per poter consentire di supportare e di condividere la gestione amministrativa, in questa delicata fase del processo di decolonizzazione nel passaggio da Stato amministrato a Stato Indipendente, con gli Stati che attualmente occupano ed amministrano “Pro Tempore” i territori della Repubblica Veneta.

Vogliate gradire l’assicurazione della mia alta considerazione e di quella dei membri del Maggior Consiglio.

Venezia 16 dicembre 2023

Il Camerlengo
Carlo Dotto

Il Cancelliere
Silvano Viero

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