Luigino Tieppo


Esperto e ricercatore dei confini della Serenissima Repubblica di Venezia.

Vallà , 29/07/2021

Quando per la prima volta volli approfondire la mia conoscenza degli istituti costituzionali della Serenissima, avvertii la necessità, per poterne intendere veramente il significato e il valore, di risalire alle   loro   origini   morali , sociali, storiche, nel senso più lato della   parola, ricercandone   le fonti, esaminandone le analogie con istituzioni affini, guardando quali basi avessero nella nostra tradizione nazionale dottrinale e politica.  

In seguito ,   avvertii ancora più chiaramente quella stessa esigenza alla quale avevo già cercato di andare incontro, nella misura in cui me lo consentivano le mie forze non molto sperimentate. Non sarebbe lecito a me, ultimo venuto, criticare i metodi finora accolti nella nostra dottrina costituzionale. Ma ogni scienza ha una sua linea di sviluppo: e ciò che una fase precedente poteva non apparire alle menti più chiare, spesso in una fase successiva, per merito appunto dell' elaborazione anteriore, viene intuito e dichiarato anche da modesti studiosi,   purché   non privi di sensibilità e di coraggio.  

Credo che occorra studiare gli argomenti pubblici non come morte formule astratte, ma come viventi realtà, risalendo alle radici della loro ragione di essere, accompagnando e illuminando l'analisi giuridica con l'indagine sociale, economica, psicologica, ricercando e definendo i rapporti profondi che intercedono fra tutte le manifestazioni della vita di un popolo e le forme della sua vita pubblica, in cui inevitabilmente ogni popolo riflette l'essenza più intima del suo credo morale e della sua costituzione economica.

Punto di partenza della nostra indagine saranno gli ordinamenti giuridici stessi e non certi immutabili dogmi e schemi, nelle cui categorie con diligente pazienza si vorrebbero incasellare tutte le forme concrete   scaturite  dalle necessità della vita. Intesa in tal modo la scienza costituzionale, senza perdere il suo carattere rigorosamente giuridico (in quanto suo obbiettivo rimarrà LUCE DELLE FORME DEL DIRITTO) sarà qualche cosa di ben più ampio e compressivo di quanto non sia stato finora.

In fondo ridotto alla sua pura essenza, il problema costituzionale consiste in questo: dati certi fondamentali impulsi irriducibili della natura umana, date certe peculiarità di una costituzione sociale ed economica, quali sono le forme giuridiche più atte ad assicurare un tale gioco sia delle forze edonistiche sia di quelle altruistiche e sociali parimenti insite nella natura umana, che ne scaturisca il miglior ordine generale; come possono, in altre parole, gli ordinamenti pubblici costituire il migliore strumento per  innalzare l' umanità alle più sicure ed alte forme di vita, per aiutarla ad esprimere col minor travaglio e col minore sacrificio i frutti più eccelsi della sua   progredente   potenza spirituale.

L’impresa   non sarà lieve     senza spine. Poiché occorre, dall' analisi giuridica ,   risalire allo studio di tutti i complessi rapporti intercorsi fra le forme di diritto pubblico e le altre manifestazioni sociali, rivelandone le reciproche reazioni,   l a scienza costituzionalistica vorrà non solo nutrirsi di un'ampia cognizione storica, ma attingere largamente alla sociologia, all'economia, alla psicologia assimilandone quelle parti di cui si può giovare e facendole proprie, senza però perdere di vista i suoi obbiettivi, senza lasciarsi deviare verso fini specifici di quelle scienze, confermando anzi il suo rigoroso carattere di scienza giuridica.

Di quelle scienze dovremmo valersi per illuminare la norma giuridica del suo divenire, aderendo però sempre alla norma in  se   stessa, studiata come suprema espressione formale della vita di un popolo.  

Immensi tesori per la nostra scienza sono contenuti nella costituzione Veneziana, sia per la loro molteplicità e genialità, sia perché in esse ritroviamo l'azione di motivi talvolta del tutto estinti nello spirito del nostro popolo, ma talora ancora vivi e ben vivi.  È   naturale che la costituzione più vicina al nostro spirito e più aperta alla nostra capacità d' intendere sia quella fiorita sulla nostra terra. Solo chi attraverso lo studio di questa, si sia sicuramente orientato, mi sembra possa sospingere lo sguardo   più lontano o più addietro nel tempo; e quando, attraverso l'indagine sistematica per via di relazioni e raffronti, sia riuscito a conoscere con sufficiente verità generali, cui tornare come a punti di riferimento, allora potrà con sicura speranza di risultati positivi i più vivi e scottanti problemi costituzionali dell'oggi e del domani.

Luigino Tieppo


Nel corso dell’assemblea ordinaria del Maggior Consiglio svoltasi in data 16 settembre 2023 a Castelfranco in Località Sant'Andrea oltre il Muson lo stesso ha approvato il testo di Legge del Minor Consiglio, espresso dal Camerlengo Carlo Dotto ed in collaborazione con il Proveditor agli Interni Pasqualina Tramontin, con Delibera 8/2023 denominata " Suddivisione Amministrativa Territoriale dello Stato della Repubblica Veneta".

La Repubblica del presente e quella che vogliamo proiettare nel futuro, si fonda sulle Comunità costituite in base alle potenzialità del territorio in cui sono insediate; infatti considerando l’attuale suddivisione in Regioni, Città Metropolitane, Provincie e Comuni fatta dalla Repubblica d’Italia che non considera gli aspetti morfologici, produttivi e di sinergia delle varie zone, non viene data la giusta risposta alle esigenze delle popolazioni residenti.

La Repubblica quindi intende suddividere il territorio di sua pertinenza in Comunità che si riconoscano al loro interno per tradizioni, cultura e capacità produttiva. Le Comunità devono essere in grado di autosostenersi, quindi nei territori di loro pertinenza dovranno avere la capacità di sviluppare sia un’adeguata agricoltura sia la produzione industriale sia il commercio sia le infrastrutture; va da sé che le zone in cui, per i più svariati motivi non potranno svilupparsi adeguatamente, queste potranno avere scambi compensativi di sussidiarietà con altre Comunità o con altri Stati. Le Comunità dovranno avere la massima autonomia amministrativa nel rispetto dei propri Statuti e delle proprie Regole, senza mai andare in contrasto e perdere di vista il bene comune dell’appartenenza alla Repubblica Veneta.

Il testo di legge predisposto dal Minor Consiglio e approvato dal Maggior Consiglio si trova nel seguente link:

Delibera 8/2023: Suddivisione Amministrativa dello Stato della Repubblica Veneta